Violenza sessuale sul soggetto prepubere

 

Nella maggior parte dei casi le situazioni che vedono coinvolti soggetti prepuberi sono caratterizzati da lunga durata nel tempo. Spesso si svolgono in ambiente familiare e vedono coinvolti atti sessuali caratterizzati da una lesività tissutale molto limitata, quasi sempre senza penetrazione vera e propria. La ricerca di tracce di contatto sessuale, in questi casi veri e propri cardini probatori, sono spesso non rilevabili o difficilmente interpretabili.
I quadri acuti delle regioni genitali e anali nei soggetti prepuberi consistono per lo più in lesioni di natura contusiva come ecchimosi, soffusioni emorragiche o lacerazioni, segno di trauma recente di natura meccanica. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che le prime operazioni da effettuaersi sul bambino abusato sono un esame obiettivo standard con ricerca di lesioni cutanee del cavo orale.
Diverso è il discorso sui segni di abuso cronico che comprendono una serie di caratteristiche morfologiche delle strutture anogenitali che possono supportare l'ipotesi di abuso sessuale.
I reperti di principale interesse sono l'incisura imenale, che quando edematosa e con soffusioni emorragiche è segno di trauma recente, se invece caratterizzata da transezioni sono patognomoniche di pregressa lacerazione.
Altre importanti alterazioni riscontrabili sono arrossamenti e sinechie, edema anale o vaginale, cicatrici anali o vaginali.
Esistono tutta una serie di alterazioni considerate storicamente attendibili o segno di sospetto di abuso sessuale ma che oggi dividono il mondo scientifico sulla loro attendibilità. In questi casi occorre integrare tali reperti con quanto riferito dal minore e con i dati circostanziali a nostra disposizione.
Per quanto riguarda il problema delle malattie sessualmente trasmissibili, nel soggetto prepubere la comparsa di una malattia ad esclusiva trasmissione sessuale equivale alla dimostrazione di un contatto sessuale e, conseguentemente, coincide con la dimostrazione dell'atto sessuale. Ovviamente occorre fare una diagnosi di esclusione con una trasmissione verticale madre-figlio e prendere in considerazione tutta una serie di infezioni di differente specificità che devono essere diagnosticate con tecniche colturali adeguate per sensibilità e specificità.
 

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Dott. Davide Matta